di Leopoldo Falco

tony_scottIl territorio ci regala spesso delle storie affascinanti… che appaiono irreali in un mondo che sembra non lasciare spazio ai sentimenti.

Ero Commissario a Salemi quando mi parlarono di Tony Sciacca, in arte Tony Scott, un grande artista, per alcuni il più grande clarinettista al mondo, che suonava con Frank Sinatra.

Sempre vissuto negli Stati Uniti, dove era nato, solo in tarda età aveva riscoperto le sue radici salemitane ed era venuto a conoscere il paese avito… del quale si era innamorato, riscoprendo lì una parte di sé, e vi era venuto a vivere.

A Salemi l’ho visto immortalato in tante foto, con il suo aspetto imponente e un po’ ieratico e la grande barba bianca; era divenuto amico di tutti perché era una bella persona, molto socievole… 

Amava stare tra la gente, fermarsi a parlare per le strade, anche improvvisare delle esibizioni estemporanee, come un modesto artista di strada…

E non ha sorpreso che, deceduto nel 2008, abbia chiesto di essere sepolto a Salemi.

Un’intera comunità chiedeva a me Commissario di presentare istanza in Prefettura per dedicargli un luogo. Tra gli altri, i componenti di una associazione di amici del jazz a lui intitolata che avevano raccolto molte firme.

Il Prefetto mi fece presente che i 5anni decorsi dalla sua scomparsa erano pochi rispetto ai 10 previsti per agire in deroga, che insomma i tempi non erano maturi.

Divenuto Prefetto di Trapani, l’istanza mi è stata ripresentata dal nuovo, giovane Sindaco e ho ritenuto che, decorsi ormai 8anni dal decesso, sussistessero le condizioni per operare in deroga.

Ho svolto l’istruttoria di rito, anche se per buona parte non ve ne era bisogno, in quanto ero già a conoscenza di elementi importanti: comunque, constatato che anche la vita “americana” di Tony Scott era stata irreprensibile, ho preso atto che vi erano tutte le condizioni per accogliere l’istanza.

Mi era soprattutto evidente che, giunto in Sicilia, aveva iniziato un percorso interiore che lo aveva portato a riscoprire una parte di sé diversa e sconosciuta e ad amare profondamente quella comunità, che lo aveva ricambiato con grande slancio: il riconoscimento che gli si intendeva tributare era dunque eticamente significativo perché, oltre che premiare dei meriti artistici, suggellava una storia vera, bella ed edificante, di sentimenti intensi e partecipati.

Salemi gli ha voluto dedicare il suo belvedere più bello, sulla centralissima via Amendola: nel corso della cerimonia di inaugurazione, svoltasi il 17 giugno 2015, anniversario della sua nascita, la vedova, molto commossa, si è dichiarata entusiasta della scelta di quel luogo perché lì era solita affacciarsi con il suo Tony ricercando tra le case di Salemi distese ai loro piedi quella che poteva divenire la loro…

In un clima di festa e di profonda commozione è stato osservato che Tony Scott era riuscito a mettere d’accordo tutti, circostanza questa davvero insolita in una comunità adusa a fieri e appassionati contrasti, che ora era lì, unita, a rendergli omaggio: anche le due bande cittadine, che a causa di storici dissidi non si erano mai esibite insieme, ora suonavano all’unisono per rendere omaggio al grande Tony!

Quando mi è stato chiesto un commento, ho detto che ormai ero consapevole che il cuore di Salemi è grande e che in quel contesto difficile avevo già vissuto vicende incredibili ed edificanti che fanno bene allo spirito e rendono più ottimisti sulla vita; che ero convinto che Salemi, con i suoi valori e le sue contraddizioni, merita molto di più di ciò che le sia stato riservato; perché i tanti salemitani onesti hanno il diritto di vivere una normalità purtroppo rara e di guardare con serenità al futuro; perché l’ingiustizia più grande è quel senso di sconforto, quel pessimismo tragico troppo spesso avvertito in particolare tra i più giovani.

A Salemi, come in altri luoghi di questo martoriato sud, vi è una esigenza forte di testimonianze positive, di partecipazione alla gioia e alla realizzazione personale di quanti che, con il proprio impegno e talento, riescano a realizzare le proprie aspirazioni.

Per cui, caro giovane salemitano, l’amico Tony oggi immortalato sul belvedere che guarda Salemi può e deve rappresentare per te un modello: come lui, se hai volontà e talento, puoi coronare i tuoi sogni e la vita ti può offrire opportunità oggi impensabili.

Credici!