di Maurizio Guaitoli

populismoConoscete la differenza tra "Popolari" e "Populisti"?

Il Buono e il Cattivo, praticamente. Una iniziativa, o una scelta politica è "popolare" se va soddisfare un'ampia maggioranza di cittadini ma, a pari gradimento, diviene "populista" qualora violi i canoni(dettati da chissà chi, poi…) del politically correct. Quindi: sono "beceri populisti" tutti coloro che non voglio essere invasi da un esercito di migranti economici, dato che questi ultimi sono in stragrande maggioranza giovani, ben nutriti, robusti e senza alcuna qualificazione professionale. 

Mentre altre centinaia di milioni di esseri umani(che, in ipotesi, avrebbero il loro stesso identico diritto!) sono ridotti alla fame e impossibilitati a muoversi, perché non hanno di che pagare i nuovi mercanti di schiavi!

Si è "populisti" se si fa notare che, con quegli stessi soldi utilizzati per i viaggi della speranza si potrebbero acquistare nei Paesi di origine terre da coltivare, capi di bestiame e piccole aziende agricole, evitando così di sottrarre non poche risorse(compresi molti giovani lavoratori) a territori in via di rapido impoverimento. Senza parlare della censura mediatica mossa a ostacolare l'invito sempre più frequente dei cittadini elettori a erigere barriere contro l'immigrazione incontrollata. Ma si è "popolari", invece, quando si cerca di scaricare il controllo dei migranti ai Paesi di transito, con accordi bi/multi laterali(v. Turchia e Libia).

Procedendo con gli esempi, si è popolari quando si distribuiscono a pioggia bonus e sussidi vari. Questa fattispecie (che non pochi liberisti definiscono demagogica) è conosciuta con il nome di elicopter money(lett. "lanciare soldi dall'elicottero"), un modo populista di stimolare l'economia dei consumi, grazie a nuova e massiva stampa di moneta. E qui si può verificare quante… sfumature di grigio esistano tra le due accezioni. Ancora: si è popolari quando si rilancia il business dell'accoglienza, all'interno del quale agisce una miriade di organizzazioni umanitarie(più o meno affidabili) che traggono profitti da questa tragica emergenza umanitaria.

Se denunci questo stato di cose sei un "populista". Salvo poi vedere i tuoi detrattori inciampare in Mafia Capitale. Anche la Politica Agricola Comune è ritenuta "popolare". Invece, secondo me, è un crimine contro la nostra agricoltura di qualità, buona a foraggiare le mafie che speculano sui terreni incolti e su quelli estirpati dalle colture doc, per attingere alla manna dei sussidi europei. Un esempio recente è il fallito agguato di Nebrodi al direttore dell'omonimo parco.

Invece di licenziare e smantellare il mostro burocratico di Bruxelles lo si foraggia con Trattati assai poco lungimiranti, che si rivelano un boomerang per la sopravvivenza dei ceti europei medi e bassi! Ed è vero che proprio quella capitale belga che alleva i mostri islamici di Molenbeck si sia arricchita grazie alla speculazione edilizia, che ha visto spuntare come funghi centinaia di giganteschi immobili e migliaia uffici dell'euroburocrazia, che servono solo e soltanto a far circolare soldi per le missioni dei funzionari i quali, invece, potrebbero svolgere le riunioni collegiali e tutto il resto del lavoro necessario a casa loro, grazie alla informatica.

Naturalmente, è "populista" asserire che tutti gli stranieri debbano rispettare le nostre stesse regole, per cui chi non manda i bambini a scuola e li educa a mendicare e rubare deve andare innanzitutto in galera e gli deve essere immediatamente tolta la patria potestà, di qualunque razza, etnia o religione esso sia! Idem quando si  denuncia il fatto che una miriade di migranti clandestini svolga abusivamente mestieri e commerci ambulanti, senza versare all'erario un solo cent di iva e di irpef, pur avvantaggiandosi delle tutele del sistema sanitario nazionale.

E si è "populisti" se, poi, si grida al furto organizzato, quando si denunci il famigerato bail-in che fa pagare la bancarotta bancaria ai correntisti, anziché spellare vivi i consiglieri di amministrazione, i dirigenti e gli azionisti di quelle stesse banche fallite. Sei “populista” se dici che la Bce di Draghi dovrebbe essere obbligata a creare un Fondo per il rimborso integrale di chi, incolpevole, è stato rapinato dal sistema della finanza internazionale. Salvo a divenire, però, "popolari" quando si salvano banche decotte con denaro pubblico perché altrimenti si rischia di perdere le elezioni!

Siccome io non ho mai creduto alle categorie di destra/sinistra, dando ascolto soltanto alle persone, che possono essere politiche o impolitiche nelle loro opinioni, mi sentirei di fare le seguenti riflessioni sull'immigrazione e i suoi enormi problemi. Punto primo: tutti i profughi economici, a ben guardare, sono gli strumenti e carne da cannone di politiche ben più aggressive di gruppi radicali, organizzazioni criminali e Stati in decomposizione che giocano con i flussi di diseredati come arma di ricatto verso l'Occidente, il loro vero nemico.

Ma, a nulla servono le parole(nel bene e nel male) per cercare di arrestare enormi masse di disperati in movimento. Il mare non si prosciuga con un secchiello bucato! Quindi, o si riedita una politica di potenza, usando eserciti e cannoniere per impedir loro di passare e di muoversi, blindando i confini europei, o si individuano misure alternative più efficaci e pacifiche. Alcuni anche qui da noi chiedono di eliminare il welfare per chi si dichiara "profugo", non tenendo in minimo conto che esiste l'art. 10 della Costituzione, in materia di asilo politico.

Ed è statisticamente vero che più del 95% dei profughi economici che provengono dall'Africa continentale e da quella mediterranea non ha alcuno skill o formazione superiore che possa creare valore aggiunto per i Paesi di accoglienza. Quindi, quanti più di loro entreranno, tanto più rapidamente diverrà intollerabile la pressione relativa sui sistemi occidentali del welfare, favorendo così la criminalizzazione progressiva dei nuovi e vecchi arrivati. Il rischio vero è quello di assistere  sempre più in futuro a veri e propri progrom di furia popolare anti-immigrati alla vecchia maniera. Questione di massa critica: più aumenta la densità di genti venute da fuori(che svolgono lavori precari, o commerci ambulanti abusivi, spaccio di droga compreso), più crescerà la ribellione degli autoctoni. Il problema vero è "come" far rimanere costoro nei rispettivi Paesi di origine, senza che muoiano di fame e di guerre.

Per questo vanno individuate politiche comuni rigorose e restrittive. Sull'immigrazione l'idea di Renzi di un Fondo europeo per l'Africa deve essere ben approfondita, per divenire credibile. Davvero tutti sanno che, attualmente, sono le colossali holding cinesi a spremere come un limone le risorse dell'Africa? La mia idea di sempre è la seguente: non se ne esce, finché non ci saranno trattati internazionali che impongano a "tutti" di lasciare almeno il 30-40% delle royalty sullo sfruttamento delle materie prime ai popoli africani, da versare in un Fondo Mondiale per lo sviluppo. Sarà, poi, quest'ultimo a emettere, come dovrà fare parallelamente l'Europa per l'Africa mediterranea, bond che vanno a finanziare grandi progetti infrastrutturali e microimprenditoria locale, come succede in India da tempo.

Ovvero: i Governi africani formulano i loro piani di sviluppo e una strategia per il microcredito ad artigiani, piccoli commercianti, etc. e, attraverso i bond, il Fondo bandisce gare internazionali per la costruzione delle infrastrutture e per la costituzione e il funzionamento degli istituti creditizi che concedono piccoli prestiti a privati. Ritengo che occorra favorire in ogni modo, con soldi buoni, la autosufficienza alimentare e l'agricoltura di sussistenza africane. Questa è la "grande" politica, per me.

Il resto… solo “chiacchiere e distintivo”.