di Maurizio Guaitoli

L'immobilismo parlamentare odierno in materia di legge elettorale, cosa nasconde? Il consolidamento finale del Consultellum? O il Mattarellum rivisto e corretto in corsa, un attimo prima della chiusura naturale della Legislatura? Le liti da pollaio di Pd&Co.(centrodestra compreso), cosa nascondono? L'incapacità, forse, di prendere seriamente per le corna, qui sul nostro versante mediterraneo, il problema dell'immigrazione e di modificare drasticamente la nostra legislazione manichea sull'asilo?

Temo che questo profilo andreottiano imperituro della politica italiana ed europea, per cui “le cose, prima o poi, si risolvono da sole nel tempo”, sia il peggior nemico di chi(come il Ministro dell'Interno) il problema lo debba affrontare facendo fatti e non celie goldoniane. Anche perché, vedo che ormai è chiaro a tutti(le mie riflessioni su il commento sono lì a testimoniare negli anni la mia desolante predica nel deserto! Autocitazione lecita, suppongo…) che l'immigrazione e la perdurante crisi economica siano davvero l’ariete in grado di scardinare Euro e Ue.

I movimenti populisti sono semplice conseguenza della incapacità/impotenza di Consiglio e Commissione a prendere decisioni rapide e adottare soluzioni drastiche in merito a crescita e immigrazione. Punto.

Senza "se" e senza "ma"!

Poi, vi dirò: mi irrita profondamente questa era dei contrari a tutto, dove gli opinionisti e i leader-maker all'amatriciana si contano a miliardi con il dilagare dei social. Non mi è mai piaciuto essere "anti-" qualcosa per partito preso o scelta ideologica. Non mi piacciono, quindi, gli odi viscerali che si condensano ieri e oggi nell’antiberlusconismo militante, nella antiglobalizzazione a prescindere(malgrado, grazie a essa, centinaia di milioni di individui siano usciti dalla povertà assoluta), nell'antirenzismo militante di scissionisti e avversari politici. Essere “anti-“ a tutti i costi significa in buona sostanza accecarsi da soli come coloro che Dio vuole perdere.

Davvero siamo portati a credere che a Renzi convenga il proporzionale denominato "Consultellum"(definizione orribilis, come l'anno omonimo – così etichettato da Elisabetta d'Inghilterra – in cui morì Diana Spencer…)? Cioè, una sorta di “origami” costituzionale ottenuto da parte del sarto della Consulta per progressivo découpage delle precedenti norme elettorali?

Francamente, a me pare una assurdità.

Davvero interessa a un decisionista come Renzi (e chi per lui) avere una situazione di fatto ingovernabile il giorno dopo le elezioni, che condurrà, come ai bei vecchi tempi della onnipotente Balena Bianca, a estenuanti contrattazioni con la miriade di partitini sopravvissuti?

In realtà, per Renzi e il Pd l'unica via d'uscita oggettiva è concordare alla svelta con M5S la riedizione del Mattarellum più o meno rivisitato.

Per due ordini di motivi.

Il primo, dare maggiore spazio a chi dissenta ma non abbandona la nave, riservando loro un comodo strapuntino sia nella aliquota proporzionale, sia nei collegi uninominali sul tipo: “vinca il migliore”. Ma, a Grillo conviene fare una cosa analoga: i suoi ranghi sono affollati di troppe persone elette che non producono nessun valore aggiunto e non sono un solido traino di consensi elettorali per il Movimento, essendo per lo più impreparati dal punto di vista delle gestioni amministrative e assai poco carismatici. Quindi, per ridare nuova linfa vitale al Movimento non ci sarebbe nulla di meglio che aprire alla società civile, scegliendo per i collegi uninominali personalità di spicco da affiliare a un non-partito di massa, in cui contano(a parole!) soltanto le cose da fare per il Paese e per gli italiani. Pd e M5S potrebbero approvarsi da soli, senza nemmeno chiedere l’aiuto di imbarazzanti centristi come Alfano e Verdini, la nuova-vecchia norma elettorale, disarticolando per di più i disperati tentativi di Berlusconi per una destra unita. In questo, a ben vedere, validamente supportati da Lega e Fd'I.

E qui, forse, varrebbe la pena di analizzare questa miscela alla nitroglicerina, fatta di populisti e di (pseudo)stabilizzatori: i primi, anti Ue e anti Euro. I secondi orientati magari a fare la voce grossa con Bruxelles e Francoforte, ma senza mai minacciare alcun tipo di scissione o di denuncia unilaterale dei Trattati. Questi ultimi certamente da migliorare. Ma nessuno sa come.

Del resto: come si possono azzardare proposte in merito prima del fatidico voto francese di maggio e di quello tedesco di ottobre, in cui anche la Frau di Germania rischia il posto?

Da noi, invece, si mettono in scena le solite liti da pollaio. Invece di riflettere seriamente su di una migrazione folle e incontrollata, in cui chi non ha obiettivamente nessun diritto all’asilo si vede gratificato di fatto di un permesso permanente di soggiorno, poiché l’italico sistema di accoglienza e di asilo ha mostruose falle sul piano pratico e giuridico. Certo, una grande mano in discesa(in base alle denunce di Frontex) ce la dà chi finanzia generosamente le flotte delle onlus che prelevano i migranti sulle coste libiche. In base a quale umanitarismo non è ben chiaro.

Anche perché, nessuna regola di filtraggio(quote? visti consolari?) è prevista nei loro Paesi di origine che non solo non sono in guerra ma che, addirittura, avrebbero immense risorse naturali a disposizione per uguagliare il reddito nazionale procapite a quello dei Paesi del Golfo produttori di petrolio. Ripeto il mio mantra di sempre: onlus e cattolici provassero a chiedersi perché centinaia di milioni di creature indifese, donne e bambini, loro sì aventi diritto a una forma minima di tutela umanitaria, vengono abbandonate al potere di distruzione e di assassinio di leadership violente(dov'è l'Onu? dove i suoi caschi blu?), mentre molti giovani in ottima salute sono clandestinamente esportati a centinaia di migliaia di unità all’anno verso i confini marittimi comuni della Ue!

Da dove provengono quei miliardi di dollari che servono a pagare gli schiavisti?

Attenti al Lupo-Isis, direbbe qualcuno!

Davvero la soluzione di tutto sta nella ridistribuzione pro-quota degli immigrati concordate con l'Anci e tramite faticosissimi accordi tra Prefetture e comunità locali? Ci diciamo tutto, ma proprio tutto? Allora, come si fa a non vedere che, di questo passo, di ridistribuzione in ridistribuzione (perché, a quanto pare, nessuno è in grado di svuotare il mare dei bisogni con un secchiello!) si supereranno nel tempo tutte le soglie di tolleranza tra autoctoni e nuovi arrivati?

Perché, a me ultra-stagionato architetto-urbanista figlioccio del lontano 1968, appare chiarissima una cosa: la pressione esogena che altera il fattore demico(popolazione di antico insediamento diluita con quote sempre più rilevanti di nuovi arrivi di religione, etnia e lingua del tutto diversi) innesca prima o poi la miccia del rigetto anche violento nei confronti dei nuovi, stranianti innesti.

Pensiamo davvero che le questioni urgenti di primissima prossimità relativi alla sicurezza della proprietà privata e dei beni dei cittadini sia una questione che si supera inoculando dall’alto sempre più massicce dosi di buonismo?

Barbari e lanzichenecchi armati e scatenati contro le nostre imbelli democrazie sono davvero alle porte.

Inarrestabili.

Perché, come tutti sappiamo, sono parte di noi stessi.

O no?