di Maurizio Guaitoli

Per la Politica in generale ci sarebbe bisogno di istituire una Rubrica annunci, del tipo: "Governabilità cercasi".

L’urgenza è identica a quella di una famiglia numerosa, disordinata e disperata, alla ricerca di una brava ed esperta colf per mettere in ordine la casa “comune”, in tutti i sensi: dalla Roma disamministrata dalla disastrosa e catastrofica Giunta Raggi, per poi puntare a Palazzo Chigi, a Bruxelles e all'Onu.

Inizio formulando una semplice domanda: “perché si sono trovati ‘sei’(dico ‘sei’) miliardi di euro per bloccare l’afflusso di immigrati irregolari dalla Turchia del dittatore Erdogan e non si è fatto altrettanto per la Libia?”.

Forse, perché nel primo caso a esserne inondati di profughi economici sarebbero stati gli ex territori degli Imperi prussiano e austro ungarico, Paesi di Visegrad compresi?

 

In fondo, lo sappiamo bene: mediorientali e asiatici sono ottimi mercanti, per cui se il nuovo, terrificante mercato di schiavi mi rende tanto(certo: ad alto rischio per i tristi carichi umani che non arrivano a destinazione. Ma che importa? Tanto il biglietto di sola andata è pagato in anticipo!), allora è giusto, dal mio punto di vista, che tu mi indennizzi adeguatamente, se vuoi portare a casa il doppio risultato di salvare vite umane e di arrestare il flusso di immigrati clandestini provenienti dalle frontiere esterne della Ue.

Ergo: al netto degli straordinari risultati comunque conseguiti nello scorso mese di agosto, il Ministro Minniti dovrebbe avere a disposizione la cassaforte di Bruxelles e Francoforte per mettere fine al calvario quotidiano degli sbarchi.

E qui veniamo al punto: con quale forza contrattuale il Governo italiano potrebbe battere cassa ai finti sordi di Merkel, Macron e Junker?

In un modo solo, direi: mettendo sul piatto la credibile Spada di Brenno della denuncia unilaterale dei Trattati di Shengen, della libera circolazione e di Dublino.

Dopo di che, patti chiari: chi arriva viene riportato indietro, magari pagando noi a tunisini e algerini qualche miliardo di euro per attrezzare da quelle parti i campi di accoglienza per il necessario triage tra veri e falsi richiedenti asilo. Perché, statene pur certi, saranno soldi molto ben spesi.

In questo campo non è ammesso, politicamente, avere una vista corta e cortissima: avete idea di quale sia il rapporto tra la superficie dell’Italia e quella dell’Africa?

Ovviamente, quei campi di accoglienza extra-Ue dovranno essere gestiti dalle competenti Ong e dalle Agenzie dell’Onu per il riconoscimento dei rifugiati e della protezione internazionale. Questo significa che queste ultime potranno utilizzare e ricevere l’aiuto internazionale, attingendo anche ai fondi propri del bilancio di dotazione, per farsi parzialmente carico degli aiuti al ritorno, a beneficio di coloro che non avranno diritto all’asilo.

Per tutti gli altri, invece, l’Italia farà riferimento alle quote fissate dalla Ue per l’accoglienza nel proprio territorio dei rifugiati riconosciuti.

La recentissima Corte di giustizia europea dovrebbe avere fatto definitivamente chiarezza sull’obbligo di accoglienza da parte di tutti Paesi dell’Unione per i contingenti stabiliti.

Più in generale, bisogna prendere definitivamente atto del fatto incontrovertibile che questa assenza di governo nel controllo delle migrazioni dal continente africano, oltre a far pagare agli italiani impoveriti costi stratosferici per la prima accoglienza(quattro miliardi/anno), costringe l’intera società, strangolata ideologicamente dalla follia del “politicamente e filosoficamente corretto”, ad accollarsi l’onere a lunghissimo termine, ben più costoso e occulto, della circolazione non autorizzata sul nostro territorio nazionale(ed europeo!) di un numero impressionante di clandestini che vivono di assistenza pubblica e privata, o vengono attratti nelle aree grigie delle attività e dei commerci illegali e abusivi, sovraccaricando all’inverosimile i compiti degli apparati repressivi e giudiziari.

Perché, in definitiva, c'è un rifiuto ideologico a prevenire, mancando un calcolo quanto meno approssimativo del beneficio implicito di reati che non vengono commessi e situazioni di disagio che vengono evitate, grazie alla profilassi politica della prevenzione. Nessuno, mai(sempre per la solita perversa attitudine delle élite foucaultiane alla tolleranza verso chi delinque), si mette dalla parte delle vittime, ovvero dei cittadini super-abusati dai reati commessi dalle comunità di immigrati irregolari e dal clima di assedio in cui vivono molte periferie italiane, ormai fuori controllo e fortemente degradate. Questo esercito di fantasmi senza permesso di soggiorno, tra l'altro, non è in grado di produrre alcun futuro per sé, ovvero pensioni, famiglia, figli.

Ricordiamolo: più del 95% di chi sbarca è maschio e giovane.

Costoro, dove troveranno le donne delle etnie di appartenenza da sposare?

Per di più, in quel loro stato di persone presenti-non-presenti non contribuiranno in nulla(per ovvia mancanza di skill!) né alla crescita industriale nazionale, né verseranno un solo cent di tasse e di iva al fisco italiano. Quel mare di denaro dei loro ricavi in nero, infatti, sfugge a qualsiasi controllo, passando per i canali della spedizione di contante verso l’Africa e l’India attraverso le agenzie della Western Union, per arrivare poi nei villaggi più lontani e sperduti dove risiedono le famiglie di origine che, spesso, hanno venduto tutto ciò che avevano e si sono indebitate per pagare ai negrieri il così detto “viaggio della speranza”.

Ma il grande problema di un mancato Governo del Caos non finisce qui.

La Francia ha espresso il suo leader forte(?) e la Germania, con ogni probabilità, darà un nuovo mandato alla sua Frau di Ferro.

Noi, invece, stiamo andando pericolosamente alla deriva con un probabile, scellerato spezzatino di partitini e cespuglini, mancandoci il coraggio di fissare sia soglie drastiche di sbarramento all’attuale sistema proporzionale dettato dalla Consulta(ma vi rendete conto? Dove si era mai vista una classe politica che, per fissare le regole del gioco democratico, si rimette ai giudici, seppur i più autorevoli?!), sia norme-capestro per impedire i cambiamenti di casacca, magari soltanto riformando i regolamenti parlamentari per non dare un solo cent di contributi a quei gruppi “artificiali”(non votati da nessuno!) che si formano dopo ogni scissione canonica. Bisogna mettere assolutamente fine, invece, alla roulette (“bianco” si arriva e “nero” si muore) degli sbarchi clandestini, perché ognuno di quei viaggiatori temerari coltiva il sogno di guadagnare qui da noi molto di più della cifra inizialmente investita per il viaggio, anche nella speranza di richiamare, in un futuro non lontano, qualche familiare rimasto in patria che si è svenato per metterlo sui barconi della morte.

Chi arriva sa benissimo che l’Italia non è in grado di rimandarlo indietro, nella stragrande maggioranza dei casi.

Ma, Giavazzi e Boeri che dicono meraviglie della permanenza a tutti i costi di immigrati indesiderati sul nostro territorio mentono sapendo di mentire.

Infatti, raccontano di una immigrazione “buona”, che produce reddito, fa figli(ormai sempre meno, visti gli alti costi di mantenimento relativi oggi necessari!), ci dà una mano per i nostri anziani, contribuisce alla crescita del Pil e fa bene al tasso di natalità.

Ma si sta parlando di gente che ha una busta paga o che, comunque, è presente fiscalmente in una qualche dichiarazione dei redditi.

E che succede, invece, a proposito di quelle molte centinaia di migliaia di illegali che vivono ai margini della società, destreggiandosi in commerci illegali di ogni tipo, dalle merci taroccate, sistemate su teli volanti o vendute in spiaggia(che tolgono reddito e clienti agli esercenti legali), fino alle sostanze stupefacenti? Pensate che gli innumerevoli lavavetri che ci tormentano ai semafori versino un solo cent. di tasse allo Stato italiano? O che lo facciano tutti coloro che vendono paccottiglie asiatiche nelle strade cittadine?

Per non parlare, poi, degli immigrati che non svolgono alcuna attività, gravando passivamente sull’assistenza e sulla sanità pubblica italiane, come fa, ad esempio, un numero impressionante di giovani africani che trovate all’esterno di supermercati e negozi vari con il cappello in mano.

Quale reddito producono le popolazioni rom che ospitiamo e assistiamo, e di cui siamo costretti a subire l’accattonaggio e la miriade di piccoli reati contro il patrimonio che ne contraddistingue la presenza?

Il razzismo vero, miei cari benpensanti, è tutt’altra cosa e, direi, ora è completamente a vostro carico per il disprezzo che voi riservate nei confronti dei cittadini che intendono ribellarsi a questo deprecabile stato delle cose.

Cito un esempio eclatante che viene dalla piccola e civilissima Danimarca, così come ce lo riferisce Le Figaro del 22 luglio.

L’afflusso in quel Paese di nomadi dalla Romania, che hanno letteralmente invaso le strade cittadine, ha creato degrado e precarietà nei quartieri dove si sono temporaneamente installati, facendo per di più impennare il tasso di microcriminalità urbana legato ai reati contro il patrimonio commessi dagli stessi rom, in alternativa all’accattonaggio sistematico e molesto dei passanti.

Ovviamente, i civilissimi danesi si sono ribellati a simili soprusi, organizzando ronde di quartiere e protestando energicamente con le proprie rappresentanze politiche.

Risultato?

In men che non si dica Governo e Parlamento hanno adottato progetti di legge per inasprire le sanzioni contro l’accattonaggio e lo stazionamento non autorizzato, elevando a 1000corone a persona l’occupazione indebita di suolo pubblico, nonché raddoppiando la durata del fermo di polizia a 14giorni di arresto, per chiunque venga trovato a mendicare o rubare. Come mossa ulteriore, il Governo danese è intenzionato a coinvolgere Bruxelles per una interpretazione autentica sulla libera circolazione delle persone, che non può in alcun modo essere rivendicata da parte di chi, pur cittadino comunitario, varca le frontiere allo scopo esclusivo di delinquere.

Pregherei vivamente la politica italiana di prendere nota.