di Maurizio Guaitoli

Il Popolo, i suoi dei e i suoi demoni.

Il vero problema è che questi ultimi, miti e leader, sono oggetti multiformi, cangianti e perlomeno bifronti dove la terra di nessuno tra Male e Bene è sempre troppo ampia e ambigua come un disegno di Escher dove il cigno nero genera quello bianco, e viceversa. Prendete i Dioscuri oggi al potere che mascherano dietro la loro alleanza per contratto un conflitto insanabile, per cui alla fine ne rimarrà uno solo. Costoro, in verità sono solo maschere che celano il vero volto dei loro creatori, Casaleggio Associati, da un lato, e l’antigermanismo alla Paolo Savona dall’altro, che mira a fare dell’Europa una nuova Lega delle Nazioni con una vera e propria Fed(Banca Centrale Usa) europea e una difesa comune per la blindatura dei confini esterni contro l’assalto delle attuali migrazioni epocali economiche africane.

Soprattutto, per una saldatura socioeconomica e culturale tra Est e Ovest a favore dell’unificazione politica di quell’immensa area che va dalle Alpi agli Urali, in modo da creare un autentico contrappeso continentale, forte a sufficienza per contrastare il neo imperialismo economico di Cina e Usa.

Fantapolitica?

Dicevano i latini che basta saper leggere gli auspici.

Ma, possibile che i due modesti Dioscuri, “Giggino” e Matteo, siano strumenti consapevoli di quello che ci attende di qui a un decennio?

Dicevo, appunto, che tutti noi siano semplici strumenti di un Destino collettivo comune che, certo, è un prodotto più o meno consapevole della promiscuità tra dei e miti, i quali generano imprevedibili ircocervi storici che nessuno avrebbe mai potuto concepire nella solitudine di un laboratorio, ma lo è ancora di più degli eventi esterni, come grandi calamità naturali, mutamento irreversibile del clima, desertificazione delle terre fertili, esaurimento delle materie prime come petrolio e acqua potabile. E saranno proprio questi eventi planetari esterni, incontrollabili dagli dei e miti umani, a spingere le aree più ricche del mondo, Usa, Cina e Europa(Russia inclusa), a battersi non solo a parole per garantirsi le sempre più scarse risorse disponibili volendo sostenere il benessere dei loro popoli.

E, limitandosi all’oggi, che cosa sta accadendo attorno a noi? Tra pochi mesi saremo al default, o ce la saremo cavata all’italiana maniera? Che cosa accadrà quando il Giallo si separerà traumaticamente dal Verde?

La cosa più probabile, a medio termine, della prevedibile implosione dell’alleanza strumentale tra Lega e M5S sarà l’avverarsi di una drammatica frattura Nord-Sud, che potrebbe lasciare il Meridione in balìa di se stesso e delle sue sole forze, per recuperare una oggi impossibile parità con il Nord sviluppato.

Che cosa accadrebbe se l’Italia si dividesse in due?

Dal punto di vista dell’interesse strategico geopolitico, la Sicilia sarebbe ben più importante per Usa, Cina e Russia delle altre regioni del Nord, che da subito transiterebbero nell’area di gravitazione della mai così rimpianta Mitteleuropa. Per di più, un Sud realmente indipendente nella sua potestà statuale, potrebbe dichiarare il condono tombale per migliaia di miliardi di capitali di dubbia provenienza collocati nei paradisi fiscali esteri, con conseguenze oggi inimmaginabili ai fini del loro impiego interno per lo sviluppo delle regioni meridionali. Tanto più che, meglio non dimenticarselo mai, le mafie sono in realtà delle Agenzie della “protezione”, che hanno il controllo totale sulle comunità locali e sugli appalti pubblici da cui traggono il loro maggiore benessere, oltre ai soliti traffici illeciti. Certo, sono solo ipotesi. Ma…

Più  in generale: il “Populismo” è un bene (ideologico) d’esportazione?

La domanda è lecita, stando alle reiterate trasferte in Italia(di recente a Roma) di Steve Bannon, responsabile della campagna elettorale di Trump e sospeso (fintamente) a divinis dal suo patron in quanto russofilo ma, di fatto, utilizzato come agente doppio in funzione antigermanica. Anche perché, oggi, la strada per lui è tutta in discesa, vista la forte avanzata delle formazioni così dette antisistema, di cui i sondaggi riservati sottoposti ai responsabili delle principali Cancellerie dell’Unione dicono che a maggio 2019(cioè, per le prossime europee) saranno valanga. Del resto, le élite occidentali responsabili di questo disastro sociale ed economico, che ha visto centinaia di milioni di famiglie scivolare in pochi anni sotto la soglia di povertà, hanno fatto di tutto per meritarselo. I loro miti di  Euro e Globalizzazione non sono stati una manna per tutti, un gioco win-win come promesso. Hanno vinto, invece, le incontrollabili tigri asiatiche e gli Unni della finanza speculativa internazionale, acefala e sterminatrice dei Paesi più indebitati. In questo epocale fallimento le categorie di destra e sinistra non hanno fatto alcuna differenza, unite nella catastrofe della disillusione da loro stesse provocata avendo, per di più, perduto i contatti e le radici con il proprio popolo.

Come si è visto con la Brexit e con Trump, soprattutto, sono stati i diseredati delle periferie del mondo, quelli cioè che non abitano le metropoli ricche e opulente libere di coltivare per hobby i valori artefatti del mainstream politicamente corretto, ad avere detto definitivamente “Basta!” allo spopolamento dei piccoli centri e alla conseguente desertificazione della forza lavoro e, pour cause, del tasso di natalità sceso ben al di sotto dello zero. Per di più, si è lasciato che i ceti svantaggiati, ma elettoralmente maggioritari, confinati in orribili periferie urbane fossero insidiati nelle fasce più basse dell’occupazione e del precariato dalla presenza sconsiderata di un’immigrazione africana che non ha mai conosciuto la modernità(e, quindi, facile da sfruttare perché priva di skill, tutele sindacali e coscienza politica), né ha forza riproduttiva, essendo incapiente(come si fa a mantenere una famiglia numerosa in base agli standard occidentali?) e non accompagnata da un’adeguata presenza femminile. A questa politica scellerata di “accogliamoli tutti!” che promana dall’Onu e dalle gerarchie religiose si sommano due strategie planetarie simmetriche e contrapposte.

La prima, è quella di America First! isolazionista e autarchica che ha come nemico giurato l’Europa germanica. La seconda è quella che vede in campo da un decennio il “Ritorno della Grande Madre Russia” su tutti i terreni di azione abbandonati dagli Usa e che, invece, agisce come le sirene di Ulisse nei confronti di un’Europa senza risorse energetiche e priva di una leadership politica forte, distinta da quella del libero scambio presidiata dagli euroburocrati di Bruxelles e dagli stampatori di moneta di Francoforte.

Per dire “Basta!” a tutto questo, che cosa rimane d’altro alla maggioranza elettorale dei left-behind, dei lasciati indietro e dei diseredati se non affidarsi nelle mani di coloro(i così detti “sovranisti-populisti”) che avversano questo mostro planetario prodotto da élite che hanno il loro invisibile sovrano nel Dio Denaro, acefalo e insensibile, e nel potere fine a se stesso?

Quindi non sono i sofferenti a essere i colpevoli, ma le vittime. E puniranno con la massima forza del loro scontento tutti coloro che si saranno messi di traverso, almeno fino a quando potranno esercitare il loro voto democratico.

La Finis Mundi è qua, nel “tanto peggio tanto meglio” e senza dighe adeguate la marea dello scontento non si fermerà.