di Paola Gentile

profughi_trevisoÈ una vera “ondata”: ogni giorno ci arrivano comunicazioni dalla Prefettura di Venezia sull’arrivo di altri profughi approdati sulle coste italiane che vengono “smistati” dal Ministero tra le varie regioni della Penisola, e, in particolare del Nord-Est.

Come fare fronte a questa ennesima emergenza?

Encomiabile è lo sforzo delle Prefetture nell’attivare una rete di rapporti con il privato sociale e con la Curia, per sopperire alla diffidenza dei Sindaci ormai esasperati da una situazione che non vede il consenso della popolazione.

In tutto questo la stampa, sempre a caccia di “cattive” notizie(le buone nuove non fanno notizia), aspetta con ansia comunicati sui nuovi arrivi di profughi, ghiotta com’è di informazioni sullo stato della situazione.

Ma i tempi stanno cambiando: a seguito di una fitta corrispondenza con il Ministero e con la Prefettura di Venezia, negli ultimi giorni si sta assistendo a un arresto dei flussi di migranti, nonostante la stampa nazionale abbia dato notizia di due nuove sbarchi a Catania.

Qualcosa si muove?

Forse sì, ma la Prefettura non è rimasta inerte e ha continuato, nonostante l’assenza della assegnazione di nuovi contingenti, a esplorare il territorio della Marca, per individuare strutture idonee ad accogliere i profughi.

Questo è il quadro in cui operiamo, con pochi mezzi e scarse risorse, nell’interesse del cittadino.