di Antonio Corona
Pietà, compassione, strazio, sbigottimento.
Una contabilità dell’orrore che sembra non avere mai fine.
Immani tragedie che continuano a consumarsi ad appena qualche miglio dalle nostre coste.
Bambini, donne, uomini, stipati come bestie e affogati come topi.
Confortano gli atti compiuti dai nostri marinai per strappare migliaia di persone a un destino già segnato.
Smarriscono le difficoltà di questa giovane Europa a tradurre in comportamenti concreti le accorate dichiarazioni del giorno dopo.
Cos’altro?
Un rispettoso silenzio.
A volte può assai più di tante parole.