di Maurizio Guaitoli

Chi ha assassinato l'Illuminismo?

Una coppia di sicari, direi.

Il primo, mondaiolo e secolare che gode di una denominazione di recente conio, come il politically correct, irenista e buonista.

Il secondo, l'Islam, più grande, più forte e altrettanto globale rappresenta il nostro peggiore nemico. Proprio lui, un avversario escatologico e ultramillenario, nato 1400anni fa, contraddistinto dall’odio imperituro contro noi “crociati” in quanto tali e da sempre un antagonista, eversivo e irriducibile, delle radici illuministiche occidentali.

Ma l'Illuminismo, in fondo, se l’è auto-inflitta questa Shoah, suicidandosi con lo strumento del Relativismo, che postula il diritto alla totale libertà religiosa equiparando al cristianesimo qualsiasi fede anche settaria, per quanto stramba e assurda, purché rispettosa delle regole dello Stato di diritto. Troppi, qui da noi, nel caso dell’Islam insistono sul concetto folle e incosciente di integrazione, dimenticandosi che per il fedele musulmano questo è un insulto mortale, perché incarna la nostra pretesa di una sua resa incondizionata a noi, nemico supremo, dei senza Dio e degli apostati tutelati da… legge.

Gli illuministi moderni pretendono che, qualunque sia la tua razza o religione, il tuo ceto e censo sociale, se violi il nostro codice penale sarai punito ragionevolmente dal nostro sistema di giustizia e di sicurezza. Questo molto, ma molto in teoria. Quando le società autoctone consentono la formazione di sempre più forti e numerose minoranze interne di fede islamica più o meno ghettizzate, allora è chiaro come il conflitto tra “Noi e Loro” divenga sempre più violento ed esplicito. Del resto la loro presenza è giustificata da ragioni validissime, quali la necessità di avere manodopera immigrata o di accogliere chi, pur non avendo diritto, arriva disperato da noi a centinaia di migliaia o milioni di unità.

Chiedo: si può fare del nostro territorio un immenso carcere, punendo severamente comportamenti massivi collettivi e individuali che violino le nostre regole di diritto, quali le pratiche di infibulazione, il matrimonio coatto quando si è poco più che bambine, la copertura integrale del corpo e l'imposizione del velo per quanto riguarda le donne, nonché le operazioni rituali di macellazione degli animali, etc.?

La recente strage di Londra conferma come l'ideologia islamista radicale proponga al criminale, al marginale e allo sbandato convertito un’ampia gamma di assoluzione e di redenzione attraverso il martirio di se stessi per la punizione degli infedeli. Chi aderisca al terrore fai-da-te sceglie il modello del Lupo solitario che, però, fa comunque riferimento a un mediatore jihadista per la sua attivazione. E le barriere anagrafiche non contano, poiché a qualunque età la nuova recluta può pensare al proprio riscatto attraverso il martirio e l’eccidio di molti: cittadini comuni, uomini in divisa, religiosi non mussulmani. Il lupo autoctono per cittadinanza(e, non di rado, addirittura per nascita) ha le sembianze di un vero agente silente, figura ben nota nel mondo dell’intelligence assieme a quelle di agenti doppi e tripli. Questo tipo di soggetto si annida come un baco nel bozzolo all’interno di una certa comunità di antico insediamento, della quale conosce per esperienza di vita usi e costumi, istituzioni, funzionamento concreto degli apparati repressivi e di sicurezza.

Il balordo e il piccolo criminale, infatti, hanno sufficienti nozioni delle difese attive e passive della società in cui vivono, grazie al loro curriculum criminale fatto di piccoli precedenti, spesso accompagnati da brevi carcerazioni, attraverso le quali in un modo o nell'altro sono venuti a contatto con il soggetto responsabile della loro radicalizzazione. Nel loro delirio da cupio dissolvi nichilista, nemici sono tutti coloro che non credono nel Corano e non ne seguono fedelmente i precetti. Perfino i passanti sono considerati da costoro combacting bystanders ed equiparati a infedeli crociati, apostati, eretici, tutti maledetti da Dio e degni di essere puniti con la morte sempre e ovunque essi si trovino nel mondo, salvo conversione o sottomissione. Nei loro profili si coglie una sconcertante normalità, in quanto appartenenti alla sempre crescente moltitudine di persone protagoniste del disagio urbano, che vivono ai margini della società facendo parte della piccola criminalità quotidiana di strada, delle bande di balordi, etc..

Accade che molti di costoro, pur non vantando alcuna formazione religiosa in assoluto o, viceversa, avendola, agnosticamente si convertano o ne riscoprano una nuova, assoluta, come l'Islam radicale. Quest'ultimo ha dalla sua una enorme forza attrattiva a noi del tutto sconosciuta,  che fa leva sul seguente principio di universalità: "se sei un musulmano, qualunque sia la razza, ceto e condizione sociale che ti contraddistingue, tu appartieni alla Umma universale". Questo significa offrire ideologicamente a chiunque una potentissima molla di riscatto, di assimilazione, di pietas e tolleranza per i peccati anche gravi e gravissimi commessi in precedenza.

Storicamente, poiché con l'Islam esistono solo tregue temporanee tra Occidente e Umma, occorre dare per scontata l’alternanza di periodi a bassa o alta conflittualità tra di loro. Ora, malgrado le parole ecumeniche e l'irenismo di maniera di tante persone in buona fede, stiamo attraversando e percorrendo uno dei tanti rami ascendenti di questo scontro ideologico-religioso, non più solo dialettico. Noi abbiamo, inutilmente, l’atomica. Loro, il profondo disprezzo della vita umana, legittimati a ciò da un principio superiore, assoluto di origine divina. Per di più eterno e immutabile, come lo sono i versetti e le sure del Corano!

La conclusione?

Dovremmo fronteggiare tutto ciò esclusivamente irrobustendo la nostra fortitudo spirituale. Ahimè, cosa forse impossibile per chi, come noi, si è da molto tempo arreso al materialismo e al secolarismo.

Chiedo agli irenisti-anime belle: ma non vi bastano Londra e Pietroburgo, a voi élite fedifraghe e traditrici di sempre che continuate a sostenere: “l'Islam non ha nulla a che fare con il terrorismo jihadista”, anche se tutti i terroristi odierni rivendicano proprio in nome di quella religione i loro atti assassini e infami?

Altri agnostici ci diranno: "Voi contabilizzate solo le vostre scarse perdite come vittime del terrorismo islamico, ma vi dimenticate che ne avete fatte molte di più, moltiplicandole per mille, con i vostri bombardamenti ‘mirati e intelligenti’ sulle popolazioni civili di Iraq, Siria, Libia, Palestina, etc.". E quest'ultimo, obiettivamente, è un ragionamento da non sottovalutare.

In effetti, dopo Settembre 2001, per vendicarci abbiamo usato armate supertecnologiche facendo a pezzi i rifugi di roccia di montanari rozzi, violenti e senza futuro(Afghanistan), duplicando quell'intervento con una invasione massiva del "sacro suolo dell'Islam" iracheno, per ritirarci con ignominia meno dieci anni dopo lasciandoci dietro montagne di morti e di miliardi di dollari gettati al vento. Non paghi, abbiamo assecondato le ireniche Primavere arabe(tanto adorate dalle élite di cui sopra!), rimuovendo con la forza feroci satrapie locali che, però, tenevano unite con il pugno di ferro tribù rissose e sanguinarie, reprimendo duramente, per di più, fondamentalismi di ogni risma e colore. Non tenemmo in nessun conto, come accadde prima in Iraq e poi in Egitto, che con la nostra folle idea di esportare la democrazia avremmo favorito nella santificazione dei nuovi Parlamenti "democratici", eletti a suffragio universale, la affermazione di una forte componente maggioritaria dei "Fratelli Musulmani", o dello sciismo iraniano.

Dal Settembre 2001, il risultato della nostra vendetta è stato la diffusione dello jihadsimo ai quattro angoli del mondo.

Ci siamo addirittura fatti terrorizzare da un anacronistico Califfo autoproclamato, lasciando che dilagasse con i suoi fanatici assassini in tre ex Stati mediorientali strategici, seppur da noi disegnati artificiosamente, con tratto arrogante e incerto, solo sulla carta geografica alla fine dell'epoca coloniale. Avremmo, invece, dovuto anticipare da molto tempo le armate di Putin, sostituendole con le nostre, per salvare dal mare di violenza e di oppressione del sedicente Stato islamico le sfortunate popolazioni locali(musulmane!).

Voi, élite mondiali felloni, fareste bene a non tacere oltre, minacciando seriamente di rappresaglia i Paesi nemici dell'Occidente che finanziano in tutto il mondo il fondamentalismo musulmano, in cui hanno messo solide radici gli stragisti di Al Qaeda e dell'Isis.

Non fate finta di non sapere che la vera chiave di volta del Corano è la Jihad, la Guerra Santa contro gli infedeli! Sciiti e sunniti, nelle loro versioni radicali, sono entrambi convintissimi che l'Infedele planetario(l'Occidente, la Cina, la Russia) o lo si converte o gli si taglia la testa.

Chi parla di "guerra asimmetrica"(loro hanno i kamikaze, noi l'atomica) è solo qualcuno che non ha il coraggio di difendere se stesso e il proprio futuro da quattro invasati.

Noi davvero pensiamo di salvarci giocando alle anime belle?

L'Impero Romano è durato molti secoli, pur avendo inventato per primo il Diritto e le sue regole.

Ma, la Storia, a noi, non insegna proprio nulla?