a cura di Roberta dal Prato*

Nel corso del mese di gennaio, più precisamente nelle giornate del 21 e del 30, si sono succeduti due incontri, presso il Dipartimento per le Politiche del personale dell’Amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie, avente entrambi quali argomenti all’ordine del giorno i criteri per le nomine a prefetto e l’avvio di una procedura di mobilità ordinaria destinata ai viceprefetti.

Il primo tavolo è stato presieduto dal Vice Capo Dipartimento Vicario, Prefetto Maria Grazia Nicolò, con la partecipazione, tra gli altri, del  Direttore centrale per le Risorse umane Prefetto, Prefetto Anna Maria Manzone, che a sua volta ha poi presieduto l’incontro conclusivo.

Con riguardo alle nomine a prefetto, l’Amministrazione ha riproposto criteri sostanzialmente analoghi a quelli degli anni precedenti.

Una novità è stata, peraltro, posta in evidenza dal prefetto Manzone:  mentre per il 2019 era stato previsto  che lo svolgimento a titolo di reggenza di incarichi  della fascia richiesta per la valutazione fosse da considerare equivalente a quello svolto in titolarità, per il 2020 l’equiparazione è stata estesa anche alle temporanee sostituzioni, istituto che, tra l’altro, è rinvenibile a livello contrattuale.

AP ha ribadito l’orientamento secondo cui i criteri generali riproposti – e confermati anche nel secondo incontro – risultano eccessivamente inclusivi e tali da non consentire una preselezione di una rosa di “nominabili” circoscritta, nella quale si tenga soprattutto conto dell’impegno speso nello svolgimento di funzioni di maggiore rilievo per un significativo periodo di tempo e delle esperienze diversificate maturate con sacrificio e spirito di servizio.

Relativamente all’avvio della procedura di mobilità ordinaria riservata a viceprefetti, nel tavolo di concertazione del 21 gennaio sono stati descritti dal Prefetto Nicolò i criteri che l’Amministrazione intende adottare e le relative sedi da inserire nel bando.

Secondo i criteri proposti dall’Amministrazione, la mobilità è destinata alle sedi contraddistinte da una presenza di viceprefetti non superiore al 67% e una presenza complessiva di viceprefetti e viceprefetti aggiunti non superiore al 50%.

È stato precisato che ai fini della quantificazione delle presenze, l’Amministrazione ha tenuto conto dei collocamenti a riposo che interverranno nel primo semestre dell’anno corrente e dei trasferimenti in corso.

Inoltre, sono state inserite nella procedura anche due sedi capoluogo di regione, Roma e Venezia, in considerazione di peculiari esigenze di servizio.

Il Vice Capo Dipartimento Vicario ha sottolineato come tale procedura voglia rispondere all’obiettivo primario di colmare sul territorio le carenze più significative e, al contempo, di evitare l’attribuzione in reggenza di più incarichi in contemporanea, a fronte di un chiaro orientamento della Corte dei Conti.

In occasione del secondo incontro sul tema, in linea con i risultati che l’Amministrazione intende conseguire, è stato previsto l’inserimento nella procedura delle sedi di Ancona e Siena.

Quale segnale di apertura e a fronte di carenze di una certa rilevanza presenti anche negli Uffici Centrali, l’Amministrazione ha ritenuto, altresì, di integrare il bando con un posto al Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, un posto al Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione e uno al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile.

Nel ribadire la indifferibile necessità di porre in essere interventi organici e sostanziali di revisione delle regole che disciplinano la materia, anche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico nel quale prestare la propria collaborazione per un complessivo riordino del sistema, AP si è espressa in senso contrario alla concertazione.

*dirigente di AP-Associazione Prefettizi