a cura di Grazia Rutoli*

apNella giornata del 22 gennaio si è tenuta una riunione di concertazione, presieduta dal vice Capo del Dipartimento per le politiche del personale, Prefetto Claudio Sgaraglia, sull’argomento della assegnazione delle sedi ai neo-viceprefetti promossi con decorrenza 1 gennaio 2014.

Sul punto, la Amministrazione nei giorni scorsi aveva comunicato ai sindacati i criteri generali per la individuazione delle sedi da mettere a disposizione dei suddetti viceprefetti.

Tali criteri si sostanziano – in applicazione di una direttiva del Ministro dell’Interno del 19 giugno 2006 – nel dare priorità agli uffici periferici caratterizzati da maggiore carenza di personale prefettizio.

Fa eccezione la prefettura di Roma presso la quale è stato messo a disposizione 1 posto in considerazione delle esigenze connesse al Giubileo.

Le sedi individuate, pertanto, sono: Verbano Cusio Ossola, Alessandria, Ascoli Piceno, Asti, Barletta Andria Trani, Belluno, Bolzano, Caltanissetta, Cremona, Crotone, Lecco, Monza e Brianza, Nuoro, Pordenone, Ragusa, Rimini, Roma, Sondrio, Udine, Vercelli, Bergamo, Agrigento, Varese, Pavia, Siena, Treviso, Venezia.

Nel corso dell’incontro il Prefetto Sgaraglia ha poi comunicato l’intenzione di ampliare il suddetto elenco inserendo altre quattro sedi: Bari,  Bologna, Gorizia e Reggio Emilia.

Ricollegandosi a quanto rappresentato sul tema in precedenti, molteplici occasioni, AP ha ribadito la propria ferma contrarietà alla procedura in esame, principalmente per i seguenti motivi:

  • non è giusto che un problema così grave come quello della cronica carenza di personale sul territorio venga di fatto “scaricato” su di un esiguo gruppo di dirigenti a fronte di tante altre situazioni, ormai cristallizzate, di colleghi che permangono nella stessa sede pressoché per l’intera carriera;
  • le precedenti procedure di assegnazione di neo-viceprefetti non sembra abbiano dato i frutti sperati, essendosi rivelate come meri interventi tampone, tanto è vero che le situazioni di carenza nel tempo sono andate via via sempre aggravandosi;
  • le assegnazioni dei neo-viceprefetti, così come quelle dei neo-viceprefetti aggiunti, ad avviso di AP, devono rientrare in un più ampio discorso strategico finalizzato a una migliore e più equa allocazione delle risorse sul territorio. A tal fine è necessario operare, in primis, una completa rivisitazione della disciplina della mobilità, che veda il coinvolgimento di tutto il personale prefettizio. Sul punto sono state richiamate le specifiche osservazioni e proposte avanzate da AP, sin dall’epoca della sua costituzione.

Al termine del confronto, AP ha quindi manifestato la propria indisponibilità alla concertazione.

*dirigente di AP-Associazione Prefettizi