di Maurizio Guaitoli

m5sMeniamo un po' le mani?

Tanto per sorridere, di questi tempi grami.

Allora, secondo voi, che cosa fanno il Grillo e i grillini?

Saltano, ovviamente!

Ma non come il… canguro(vi dice nulla?)! No.

I grilli non hanno il marsupio, com'è noto. Ma sono pieni di sorprese.

Avete sentito il richiamo della caverna della Senatrice Taverna?

Però, è vero: l'Orco – per la Maison Grillo-Casaleggio – è sempre quello, fin dai tempi del mai dimenticato streaming tra l'M5S e Bersani.

Stiamo parlando del Pd e delle – secondo l'onorevole senatrice – scomposte armate del centro-destra che avrebbero deciso di perdere le amministrative a Roma, a favore dell'M5S.

Detta così, ci sarebbe in base al politically-correct da chiedere un Tso(trattamento sanitario obbligatorio) urgente per la parlamentare grillina. Come per chi – senza fare nomi – da parlamentare avrebbe pubblicamente dichiarato che undicimila euro al mese siano un po' pochini per fare tutti i regalini che gli servirebbero.

Lo so, non ci crederete, ma io sto dalla parte della rossa (?) Taverna.

Per dire, fiutando l'arcana veritas della massima andreottiana "a parlar male si fa peccato, ma…", più di un anno fa, in occasione delle indimenticate e indimenticabili Marineidi romane, mi venne pubblicamente da pensare che, in fondo, il Segretario del Pd la sapesse lunga sulla faccenda della (allora) inevitabile successione al sindaco Marino. Perché, nel pieno della bufera di Mafia Capitale, tutti i sondaggi, più o meno riservati, davano Roma espugnata dai candidati del M5S. Secondo i rumors dell'epoca(oggi ancora più insistenti…) i grillini avrebbero stravinto alle amministrative, perché i romani sono pieni di sentimenti di ribellione e di sdegno per i loro amministratori.

Già… Ma questo fosco scenario, visto da Via del Nazareno, sarebbe stato soltanto il risultato scontato del primo tempo. E non era quello preferito dalla sinistra. No. Secondo la mia perfida visione andreottiana, il Pd romano, infatti, avrebbe pazientemente aspettato il secondo dei due canonici tempi calcistici(come dar torto a quel gruppo dirigente?), in previsione che anche l'M5S si sarebbe dolorosamente schiantato e scompaginato tra gli scogli infidi e scivolosi di Roma Capitale. Così, dopo le nuove rovine, il Pd locale avrebbe avuto modo e il tempo necessari per ricostruire la sua credibilità, facendo fuori – nel frattempo – un po' di cacicchi locali che, per quell'epoca, avrebbero fatto il loro (brutto!) tempo.

Lo scenario, a mio parere, non è poi cambiato di molto da allora.

Solo che… I furbetti del trillo(quelli, cioè, che fanno finta di avere la democrazia diretta facendo votare la.. Rete e Twitter!) hanno ben studiato la contromossa: mettere in campo candidati improbabili.

Come la cortese signora di Milano, selezionata da un pugno di iscritti locali con la solita pseudo democrazia del voto on-line.

Auspico che tutti (dico Tutti!) i Partiti si leggano – e magari ne discutano nei loro centri di formazione! – le norme Usa che regolano le primarie e gli elenchi degli iscritti alle stesse! Invece, dalle parti dell'Opposizione, a quanto pare, è in voga il confezionamento di programmi-frittella(dove ci sono decine di ingredienti eterogenei, tanto per confondere i singoli sapori) che vogliono dire tutto e nulla.

Come il non-voto sulle unioni civili al Senato.

Sarò franco: la mia sensazione netta è che il Movimento assomigli oggi come una goccia d'acqua a quei suonatori che andarono per suonare e furono suonati! Invece di costruire formidabili trappole parlamentari, per tentare di fare implodere la maggioranza, come al solito hanno preferito fare melina a centrocampo, incagliandosi su canguri e voto articolo per articolo. Pensate che cosa sarebbe accaduto se avessero proposto al Pd di mettere fin dall'inizio il voto di fiducia sull'intera legge, senza cambiare di una virgola il testo originario della Cirinnà, votando poi compatti assieme al Governo!

E già… Ma se lo avessero fatto, saremmo filati diritti verso le elezioni!

Già… Le elezioni. Tutte le vogliono, ma nessuno le cerca per davvero.

Ora che Camerun ha vinto il confronto a muso duro con Bruxelles e si appresta(tremando, eh!) a convocare il suo bel referendum pro o contro la permanenza nell'Unione, Grillo e i suoi mettono la sordina su tutto. Perché sanno benissimo che, ad es., anche se vincessero con largo margine un eventuale referendum sull'Euro(oggi costituzionalmente improponibile!) gli effetti per il Paese più indebitato del Vecchio Continente sarebbero disastrosi! In poco tempo, il 60% dei risparmi delle famiglie italiane verrebbero pressoché azzerati! Idem per le unioni civili. La platea elettorale di Grillo è, sostanzialmente, nazional-popolare e statalista: vuole la massima protezione sociale ed economica dallo Stato ed è profondamente conservatrice in fatto di matrimoni non eterosessuali.

Inoltre, le scie chimiche e tante altre favole metropolitane grilline non servono a curare uno solo dei mali di grandi città come Roma, devastate dall'incuria e dalla corruzione.

Avete ascoltato il grido di dolore di non pochi analisti di cose politiche italiche?

Dicono (ma che novità!) che nessuno(nemmeno Ulisse con il suo Cavallo di Troia) abbia una ricetta sensata di come mettere in riga e far dimagrire la burocrazia locale.

Qualcuno la soluzione finale(tipo forni crematori elettorali) l'avrebbe individuata nell'impedire agli impiegati pubblici di votare(visto che consumano soltanto la ricchezza che altri producono), in modo che non possano mantenere in vita i propri privilegi stipendial-sindacali!

Beh, in effetti…

Hic Rhodus: hic salta!