25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal(Patria, Minerva e Maria Teresa) per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a fare visita ai mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze, furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Nel 1981, nel primo incontro femminista latino-americano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne, in memoria, appunto, delle sorelle Mirabal.

 

In tema di violenza contro le donne: La canzone di Marinella, di Fabrizio De André

 

In un’intervista rilasciata a Vincenzo Mollica, Fabrizio De André racconta che la canzone “(…) È nata da una specie di romanzo familiare applicato ad una ragazza che a 16 anni si era ritrovata a fare la prostituta ed era stata scaraventata nel Tanaro o nella Bormida da un delinquente. Un fatto di cronaca nera che avevo letto a quindici anni su un giornale di provincia. La storia di quella ragazza mi aveva talmente emozionato che ho cercato di reinventarle una vita e di addolcirle la morte. (…)”.
L’episodio cui fa riferimento il cantautore sarebbe quello apparso sulla Gazzetta del Popolo il 29 gennaio 1953, relativo a una certa Maria, uccisa e gettata nel fiume Olona, tra Rho e Milano. Il corpo crivellato di colpi d’arma da fuoco era di una ballerina/prostituta, Maria Boccuzzi. Nata – nell’allora Radicena, divenuta in seguito parte dell’attuale comune di Taurianova – in una povera famiglia di braccianti agricoli trasferitasi successivamente a Milano, Maria, dopo una serie di vicissitudini, decise di intraprendere la strada di ballerina di avanspettacolo di varietà col nome d’arte di Mary Pirimpò. Conobbe Luigi Citti detto Jimmy, noto frequentatore di locali notturni meneghini e di cui divenne l’amante, che la “cedette” dopo breve tempo a Carlo Soresi, conosciuto come “Carlone” e di professione protettore, che l’avviò alla prostituzione. Da quel momento, la vita di Maria divenne un susseguirsi di umiliazioni, minacce e percosse. La notte del 28 gennaio 1953, Maria Boccuzzi fu uccisa a revolverate e spinta nell’Olona forse ancora agonizzante. Vennero indagati per l’omicidio i già citati Soresi e Citti, ma non ci furono sufficienti prove a loro carico per una incriminazione.
Suggestiva la cover realizzata da Renato Zero.

 

  • Politiche del personale, di Antonio Corona, Presidente di AP-Associazione Prefettizi
  • Filo espinado. L’Europa poco amata, di Maurizio Guaitoli

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