a cura di Roberta Dal Prato*

In data 9 gennaio si è tenuto un incontro, presieduto dal Vice Capo del Dipartimento per le Politiche del personale, Prefetto Claudio Sgaraglia, sul Fondo per la retribuzione di risultato 2014 da corrispondere al personale della carriera prefettizia.

Il Direttore Centrale per le Risorse finanziarie e strumentali, Dr Antonio Colaianni, ha fornito indicazioni sulla composizione di tale Fondo, di recente incrementato per un importo di circa 130.000euro quale conguaglio proveniente da una precedente annualità. Ha, soprattutto, delineato prospettive più favorevoli per gli anni a seguire proprio in ragione del venire meno di quei vincoli che fino al 2014 hanno inciso sulle quantificazioni del Fondo. A breve l'Amministrazione darà avvio al percorso, in collaborazione con gli uffici competenti del MEF, teso a quantificare l’entità dei Fondi per la retribuzione di posizione e di risultato per gli anni successivi in applicazione delle regole contrattuali e normative vigenti, auspicando che per il 2015 si possa così introdurre un cambiamento di indirizzo che divenga strutturale per il divenire.

AP ha evidenziato che lo schema conclusivo di accordo configura un'ipotesi di distribuzione che tiene conto dei medesimi criteri fissati per la ripartizione delle risorse del fondo per la precedente annualità, anche per quanto concerne i Fondi PAC-Piani di Azione e Coesione-Programma Nazionale servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti. Pertanto, ha ritenuto di non sottoscrivere l'accordo ribadendo che tali risorse risultano essere “a destinazione vincolata” e devono essere considerate “una speciale indennità” da attribuire al personale che ha svolto attività relative ai PAC in via aggiuntiva e non esclusiva, ovvero compiti ulteriori, “attività non ricomprese in quelle istituzionali del Ministero dell’Interno e a fronte di prestazioni eccedenti i compiti ordinari d’ufficio”. In effetti, nonostante ripetute richieste volte a eliminare i dubbi per i quali non fu sottoscritto l'Accordo relativo al 2013, anche in prospettiva delle sedute sul “Fondo” delle successive annualità, tali aspetti risultano tuttora non chiariti dalla Amministrazione che ha di fatto semplicemente rinviato alla medesima documentazione suscitatrice delle perplessità. “Un cane che si morde la coda”, osserva il Presidente, “perplessità che andrebbero chiarite definitivamente in un senso o nell’altro presso i competenti uffici finanziari per scongiurare eventuali ipotesi di restituzione di emolumenti ove percepiti illegittimamente, se non persino di danno erariale”. Peraltro, nell’ottica della massima collaborazione, AP si è resa disponibile a “sottoscrivere l'accordo sul Fondo, con esclusione esplicita però della parte relativa ai fondi PAC”. Tale soluzione, tuttavia, è stata considerata dall’Amministrazione tecnicamente impercorribile proprio per la natura intrinseca del Fondo.

Le Organizzazioni Sindacali sono state informate dell’avvio, in via sperimentale, del Progetto di Smart working o “Lavoro agile,”, che dal 1° aprile e per sei mesi, interesserà inizialmente alcuni Uffici centrali individuati sulla base di specifiche caratteristiche intrinseche, e tre Prefetture, collocate al nord, centro e sud della Penisola(Ravenna, Perugia e Foggia). Il progetto pilota, di cui si prevede l’ingresso a regime dal gennaio 2019, individua destinatari(personale della carriera prefettizia, dirigenti di Area 1 e personale di Aree III e II), trattamento giuridico ed economico, ambito di applicazione, modalità attuative, regolamentazione tecnica.

Si è svolta nelle giornate del 14 e del 16 febbraio uu.ss., la procedura di concertazione  relativa all'avvio di un bando ordinario di mobilità riservata a viceprefetti e viceprefetti aggiunti.

Secondo i criteri proposti dalla Amministrazione, questa è destinata, per quanto concerne i viceprefetti, alle sedi contraddistinte da una presenza in tale qualifica non superiore alla metà della  dotazione organica e a quelle che, pur avendo una presenza di viceprefetti fino al 67%, presentino una carenza di almeno due posti. Relativamente ai viceprefetti aggiunti, la procedura interessa le sedi caratterizzate dalla totale assenza di dirigenti con tale qualifica  e quelle in cui, pur risultandone presente una unità, non viene superata la metà della dotazione organica complessiva di dirigenti prefettizi. Nella quantificazione numerica, come anche esplicitato per le singole ipotesi nel corso delle riunioni, si è tenuto conto di collocamenti a riposo già previsti e di trasferimenti in corso.

Sono state, come di consueto, inserite nella procedura anche quelle sedi caratterizzate da particolari criticità, addivenendo così a un totale di n. 35 posti per la qualifica di viceprefetto e n. 66 posti per quella di viceprefetto aggiunto.

Nel primo incontro, AP ha richiamato preliminarmente le osservazioni e le proposte più volte formulate in precedenti riunioni sul tema della mobilità(nonché in una specifica nota rivolta alla Amministrazione nel luglio 2017), ponendo in evidenza come il sistema vigente, tuttora disciplinato dal D.M. 3 dicembre 2003, si manifesti insufficiente e inidoneo a garantire soluzioni durature alla gravissima condizione di carenza di personale prefettizio, soprattutto nelle sedi periferiche. Ha quindi evidenziato l’esigenza di prevedere interventi organici di revisione delle regole che disciplinano la materia, in un contesto più ampio di riordino anche di altri istituti a quest’ultima collegati. AP ha peraltro chiesto di prendere in esame la situazione di criticità della Prefettura di Napoli che, in qualità di capoluogo di regione e in relazione al contesto in cui opera e alle dotazioni disponibili, non appare meno rilevante di quella di altre sedi inserite nella procedura.

L’Amministrazione ha sottolineato la necessità e l’urgenza di intervenire a beneficio di quelle sedi che presentino le maggiori carenze in organico, posizione confermata anche nel secondo incontro in cui la discussione non si è spostata dalla definizione delle sedi e dei posti da inserire nel bando.

In relazione a quanto sopra, AP si è espressa in senso contrario alla concertazione, pur confermando la più ampia disponibilità a prestare la propria collaborazione per un complessivo riordino del “sistema mobilità”.

Il successivo 20 febbraio si è svolto un incontro sui criteri generali per le nomine a prefetto, riproposti dall'Amministrazione in modo identico rispetto agli anni precedenti. AP ha confermato l'orientamento già più volte manifestato, ricordando che nel 2010 la Commissione Consultiva aveva intrapreso un percorso volto a individuare criteri più selettivi e rigorosi. In particolare, nell’esprimere il proprio avviso contrario alla concertazione, ha sottolineato che i criteri proposti risultano eccessivamente ampi e inclusivi e tali da non favorire una selezione meritocratica e potendosi anzi prestare a non sufficientemente ponderate conclusioni al momento delle scelte. Siffatti criteri, tra l’altro, non attribuiscono il “giusto peso” agli incarichi di maggiore rilievo svolti per un significativo periodo di tempo, ai sacrifici posti in essere da coloro che hanno svolto esperienze diversificate anche in sedi geograficamente diverse o hanno aderito alle esigenze dell’Amministrazione di assumere incarichi in sedi con gravi carenze di personale.

Il 1° marzo si è tenuto un incontro volto alla definizione dell’Accordo per la distribuzione delle risorse assegnate per fronteggiare le maggiori attività svolte dal personale della carriera prefettizia in occasione delle consultazioni elettorali tenutesi nell’anno 2016. AP, in linea con la posizione assunta per le precedenti annualità, si è espressa in modo favorevole alla concertazione ritenendo che i criteri generali confermati dall’Amministrazione sull’utilizzo delle risorse assegnate per le diverse tipologie di votazione risultano fondati su parametri oggettivi ed equitativi.

In questo ultimo periodo si sono succeduti diversi incontri informali tra Amministrazione e OO.SS. in vista dell’auspicata apertura della trattativa per il rinnovo del contratto per la carriera prefettizia concernente il triennio 2016–2018. Ciò nell'intento di elaborare una proposta comune e condivisa, in risposta alla esigenza di aggiornamento degli assetti normativi previsti dai decreti di recepimento degli accordi sindacali per il personale della carriera. In tal senso, AP si è resa da subito disponibile, prestando il proprio contributo per il buon esito dell'iniziativa, pur evidenziando come la individuazione e la trattazione di siffatti argomenti non potesse prescindere da una contestuale considerazione complessiva di tutti gli aspetti connessi, compresi quelli di ordine finanziario.

In data 28 febbraio, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, ha avuto luogo una prima riunione tecnica finalizzata all'avvio della trattativa in argomento. Sulla base delle diverse proposte avanzate dalle OO.SS. presenti, sarà cura della parte pubblica predisporre una bozza di accordo da sottoporre a breve alla delegazione.

AP si è unita alla voce degli altri presenti nel sottolineare la comune aspettativa, dopo un periodo tanto esteso di vacanza contrattuale, di addivenire in tempi rapidi alla definizione della trattativa. Peraltro, al fine di assicurare migliori livelli di funzionalità all’attività resa e in considerazione di particolari esigenze rilevate, ha manifestato comunque il proprio interesse a un aggiornamento della disciplina di alcuni istituti(come, ad esempio, in materia di formazione), che potrebbe essere contestuale ovvero rinviato a un successivo provvedimento ad hoc, qualora si ritenessero necessari specifici approfondimenti e confronti, secondo un orientamento di recente prevalso in altri rinnovi contrattuali.

*dirigente di AP-Associazione Prefettizi