di Grazia Rutoli*

apIl 2 dicembre scorso l’On.le Sottosegretario di Stato Bocci ha tenuto un ulteriore  incontro con le OO.SS. rappresentative di tutto il personale dell’Amministrazione civile dell’Interno sul tema della riduzione degli organici e su quello della riorganizzazione – centrale e periferica – del Ministero dell’Interno.

In apertura, il Presidente del Sinpref, anche a nome di AP e Snadip, ha ribadito la più netta contrarietà alle prospettate riduzioni delle prefetture–UU.tt.G. ovvero della loro presenza ramificata sul territorio, significando che nel particolare momento di crisi sociale che stiamo vivendo, lo Stato dovrebbe rafforzare e non già diminuire il livello di prossimità alle comunità locali.

Anche le sigle sindacali del personale contrattualizzato hanno manifestato unanime dissenso in proposito. Da tutti è stata altresì chiesta maggiore chiarezza in ordine ai vari aspetti della riorganizzazione, ancora molto nebulosi, anche con riguardo alle connessioni tra i prospettati tagli e il ddl delega di riforma della pubblica amministrazione.

In merito alle osservazioni formulate, l’On.le Sottosegretario ha  fornito assicurazioni sull’intento di mantenere e rafforzare la centralità del ruolo delle prefetture e del loro ruolo di rappresentanza generale di Governo; di conservare inalterato l’attuale impianto di governance della pubblica sicurezza delineato dalla legge n.121/81; di evitare ulteriori tagli in occasione della cennata futura riforma della P.A.; di assicurare, nelle aree territoriali dove verrà meno la prefettura, una sorta di “sportello” per i cittadini(non si sa ancora con quali funzioni).

La Amministrazione ha comunicato che, a breve, sarà convocata un’altra riunione del tavolo di lavoro, previa acquisizione ed esame da parte delle OO.SS. di una bozza del provvedimento inerente le riduzioni degli organici e la riorganizzazione.

Il successivo 3 dicembre, Sig. Capo del Dipartimento per le politiche del personale ha tenuto il primo di un ciclo di incontri con le OO.SS.  per  un  confronto  su  alcuni  temi e problematiche d’interesse della carriera prefettizia, cui seguirà l’elaborazione di un Protocollo d’intesa. Nel corso della riunione sono stati affrontati i temi della reperibilità del dirigente prefettizio e della assegnazione degli incarichi speciali ex art. 12 commi 2 e 2- bis del d.lgs n.139/2000.

Sul primo punto, AP ha preliminarmente fatto presente l’opportunità di sensibilizzare i titolari degli uffici ove vige la reperibilità affinché la regolamentazione dell’istituto sia definita nel rispetto delle prescrizioni normative fissate dall’art. 11 del d.P.R. n.105/2008. Con riguardo alla disciplina degli incarichi speciali, AP ha auspicato che siano introdotti criteri e procedure di assegnazione volti a consentire la più ampia conoscenza e partecipazione, anche dei dirigenti prefettizi in servizio nelle sedi periferiche. Sui suddetti argomenti e su eventuali altri che saranno oggetto dei prossimi incontri, le OO.SS. sono state invitate a produrre apposite schede riepilogative delle osservazioni e delle proposte formulate.

Nella giornata del 17 dicembre si è tenuta una riunione, presieduta dal vice Capo dipartimento vicario per le politiche del personale, avente per tema il trattamento economico accessorio afferente gli incarichi affidati in reggenza o in temporanea sostituzione  nell’anno  2012.  Al  riguardo, è stato raggiunto un accordo che prevede – così come già avvenuto per gli anni 2009, 2010 e 2011 – una maggiorazione del 18% della retribuzione accessoria per i dirigenti che abbiano svolto reggenze o temporanee sostituzioni riferite a incarichi di pari qualifica o di qualifica superiore.

Infine.

Sconcerta, osserva il Presidente di AP, che la Amministrazione centrale abbia avviato la procedura di conferimento di incarichi di diretta collaborazione in sedi sul territorio attualmente prive di titolari, ancor più se sia intenzione della Amministrazione centrale medesima di provvedere essa stessa al conferimento in parola in luogo, come stabilisce invece la vigente normativa, del competente prefetto.

Sconcerta altresì se ciò preluda alla volontà di lasciare sedi scoperte, quasi anticipandone la prossima, peraltro non dichiarata, soppressione.

Gravissimo sarebbe se, in una situazione generale venutasi ulteriormente a complicare per la minaccia terroristica, capisaldi sul versante non solo della sicurezza, quali le prefetture sono, rimanessero senza i relativi massimi responsabili.

Situazione attentamente seguita.

*dirigente di AP-Associazione Prefettizi