Il Commento | da un'idea di Antonio Corona

Immigrazione: già, di nuovo

di Antonio Corona*

Verrà, verrà il momento in cui le prefetture non saranno più in condizione di fare la loro parte(…/!/?/.: la punteggiatura ritenuta più confacente è a scelta del lettore).

La mera, fosca, solita, allarmistica previsione, non supportata dai fatti?

Di sicuro, c’è la difficoltà a reperire in continuazione nuove sistemazioni per i novelli arrivi.

Di sicuro, i ritardi della giustizia sui ricorsi, avverso il diniego dello status richiesto, sono divenuti insostenibili(e “sorprendono” al contempo le periodiche sollecitazioni dal Viminale per una intensificazione dei ritmi delle Commissioni “prefettizie”, dato che a essa non pare corrispondere quella dei vari tribunali aditi, con intuibili riflessi sul turn over nelle strutture di accoglienza ormai stipate all’inverosimile).

Di sicuro, l’arrivo dei profughi ucraini non ha aiutato.

Di sicuro…

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Spiaggiare i trafficanti L’altra immigrazione

di Maurizio Guaitoli

Si sono riaperte le porte dello Ionio.

Secondo l’analisi del quotidiano Le Figaro del primo marzo, oltre alle altre due rotte ben più collaudate come quella terrestre balcanica e del Mediterraneo centrale(che parte dalla Libia e dalla Tunisia verso le coste italiane), si è aperta di nuovo ultimamente una terza via d’acqua, con partenze dalla Turchia o dal Libano costeggiando la costa greca, per poi arrivare in Italia. Ed è proprio su quest’ultima tratta di mare, in corrispondenza del litorale crotonese, che si è di recente verificato il naufragio di un barcone di circa 180 migranti, di cui solo 80 all’incirca di questi sono riusciti a salvarsi. Tempo fa, la rotta ionica era stata largamente utilizzata dai curdi che fuggivano dalla repressione turca negli anni 1990, poi da afghani, iraniani e iracheni nel primo decennio di questo secolo. Da allora, la rotta ionica era stata posta sotto un’attenta sorveglianza radar, tanto che le OOngg avevano rinunciato per mancanza di traffico a pattugliare la zona, concentrandosi esclusivamente sulla Sar libica. Rimasta tranquilla fino al 2020, la ionica si è improvvisamente riattivata nel 2021, fino a raggiungere nel 2022 il livello record di 18.000 partenze, di cui si calcola che il 45% siano afghani, mentre il 15% si suddividono in iraniani, iracheni e siriani: tutti potenziali candidati, quindi, al riconoscimento della protezione internazionale e all’asilo politico. In proposito, secondo l’Ispi, vi sarebbero qualcosa come tre milioni di persone pronte a partire dalla Turchia, non appena disporranno di denaro a sufficienza per pagare il passaggio ai trafficanti! Si calcola che il rischio della traversata, le cui tariffe vanno da 4.500dollari per un minore a 10.000dollari per un adulto, sia pari alla metà di quello della rotta libica per quanto riguarda le morti in mare.

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Il maggio delle donne

di Roberta De Francesco

In occasione dell’8 marzo, ricordiamo cosa possa significare, ancora oggi, il concetto di emancipazione della donna.

Cercando di documentarmi sulla condizione femminile, mi sono imbattuta in due date che possono essere significative e che, curiosamente, ricorrono entrambe nel mese di maggio: 13 e 24 maggio.

Il 13 maggio del 1960, con la sentenza numero 33, la Corte Costituzionale diede ragione a una ragazza di famiglia napoletana, Rosa Oliva, appena laureata in Scienze Politiche, che si era vista rifiutare l’ammissione al concorso per diventare prefetto, in quanto donna. Rosa volle ricorrere contro il ministero dell’Interno per quel rifiuto da cui si sentiva gravemente offesa. L’avvocato che sostenne la sua battaglia era un illustre costituzionalista, Costantino Mortati, suo professore universitario. La Corte – che annoverava fra gli altri Aldo Sandulli, Gaetano Azzariti, Giuseppe Branca e Giovanni Cassandro – dichiarò l’illegittimità della norma contenuta all’7 della legge 17 luglio 1919, n. 1176, recante Norme circa la capacità giuridica della donna(che impediva l’accesso delle donne alle principali carriere e uffici pubblici), in riferimento all’ articolo 51, primo comma, della Costituzione.

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