a cura di Roberta Dal Prato*
Si sono svolte, nelle giornate del 16 e del 26 ottobre, due incontri sindacali aventi a oggetto i criteri per la promozione alla qualifica di viceprefetto.
In occasione della prima riunione, presieduta dal Vice Capo Dipartimento per le Politiche del personale, Prefetto Claudio Sgaraglia, AP ha depositato apposita nota scritta sull’argomento, richiamando le osservazioni e proposte già formulate con documenti del 9 dicembre 2015 e 27 luglio 2017 e ribadendo la necessità che qualsivoglia modifica dell’attuale sistema di valutazione venga approvata e portata a conoscenza degli interessati con congruo anticipo rispetto al periodo di vigenza.
Anche nel secondo incontro, AP non ha accolto positivamente la proposta suggerita da altra Organizzazione Sindacale di introdurre variazioni, seppure parziali, ai suddetti criteri per il corrente triennio, confermando l’orientamento secondo cui le modifiche non possono incidere su un lasso temporale già in parte trascorso, come altrimenti si verificherebbe nella fattispecie in parola.
AP si è peraltro resa pienamente disponibile a prestare il proprio contributo nell’ambito di un tavolo tecnico che in modo organico analizzi il sistema attuale di valutazione ed elabori una proposta di rivisitazione dello stesso applicabile al triennio successivo, cosicché le variazioni vengano introdotte e rese note in anticipo ai viceprefetti aggiunti ammessi agli scrutini comparativi per l’accesso alla qualifica superiore.
Il 17 ottobre u.s. si è tenuto un incontro sindacale in merito alla assegnazione dei neo-viceprefetti promossi con decorrenza 1 gennaio 2016 per i quali sono state proposte sedi di servizio caratterizzate da grave carenza di personale.
In proposito, AP, come già in precedenti, analoghe occasioni, ha manifestato la propria contrarietà alla procedura in esame, richiamando puntualmente le motivazioni poste a base del dissenso:
- non si ritiene giusto, né utile per l’Amministrazione, che il problema della cronica carenza di personale sul territorio venga fatto gravare su di un esiguo gruppo di dirigenti a fronte di tante altre situazioni, ormai cristallizzate, di colleghi che permangono nella stessa sede pressoché per l’intera carriera;
- le precedenti procedure di assegnazione di neo-viceprefetti non hanno dato i risultati attesi né in termini di durata né in termini di efficienza, essendosi rivelate come meri interventi tampone, tanto è vero che molte delle sedi proposte ai neo VP 2016 coincidono con quelle proposte ai neo VP 2015;
- le assegnazioni dei neo-viceprefetti, così come tutte le altre tipologie di assegnazioni e trasferimenti, devono rientrare in un più ampio discorso strategico, finalizzato a una migliore e più equa allocazione delle risorse sul territorio. A tal fine è necessario operare, in primis, una completa rivisitazione della disciplina della mobilità(DM 3/12/2003), che preveda il coinvolgimento di tutto il personale prefettizio. Sul punto sono state richiamate le specifiche osservazioni e proposte avanzate da AP nel corso degli anni, da ultimo con nota in data 27 luglio 2017.
Inoltre, con specifico riferimento alla procedura in esame, AP ha fatto presente di ritenere comunque opportuno attendere gli esiti del contenzioso – le cui udienze sono fissate a breve – instaurato dinanzi al Tar Lazio da alcuni dirigenti non inseriti nell’elenco degli scrutinati.
Ciò in quanto le decisioni che saranno adottate dall’Organo giudicante potrebbero andare a influire sul procedimento in itinere.
*dirigente di AP-Associazione Prefettizi