a cura di Roberta Dal Prato*

Di seguito, il comunicato-stampa di AP-Associazione Prefettizi, che ha avuto confortante risalto su agenzie di stampa e media locali e nazionali, riguardo “alcune frasi”, a proposito dell’accoglienza migranti, pronunciate dal Prefetto Patrizia Impresa, all’epoca del servizio prestato nella sede di Padova.

*Dirigente di AP-Associazione Prefettizi

“Piena solidarietà a Patrizia Impresa, attuale Prefetto della provincia di Bologna.

Nelle interviste diramate dagli organi di informazione, locali e nazionali, il Prefetto ha esplicitato senza possibilità di fraintendimento l’esatto senso delle parole – «È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare…» – proferite, nel corso di un colloquio informale con il suo vicario dell’epoca quando era titolare della sede di Padova, riguardo la gestione dell’accoglienza dei migranti.

Tutti i Prefetti sul territorio, alla pari del Prefetto Impresa, e rispettivi collaboratori, si sono trovati a doversi produrre in autentici salti mortali per dare esecuzione alle pressanti richieste degli Uffici del Viminale, a loro volta sottoposti ad analoghe insistenze, di dare, subito e comunque, una sistemazione a contingenti di migranti, in costante e allarmante aumento, in approdo alle coste nostrane.

Per di più, vale rammentare, in una situazione in cui non molti sono stati Sindaci e comunità locali dimostratisi disponibili alla accoglienza – peraltro organizzata con oneri a carico dello Stato – sovente anzi connotandosi per la manifesta avversione.

In una situazione, si soggiunge, in cui i Prefetti hanno di fatto dovuto supplire e sopperire, da un giorno all’altro e senza alternative, a gravi criticità e inadeguatezze di uno SPRAR(Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) immaginato per fare fronte a qualche migliaio di persone, non a centinaia di migliaia.

Amareggia il Prefetto Impresa, e con lei noi e chiunque altro, potere essere messi alla gogna per alcune parole estrapolate dal contesto, ancor più se a fronte dello strenuo impegno assicurato senza riserve.

Parole, in una conversazione tra l’altro colloquiale, che non celavano chissà quale malefatta bensì, semplicemente, esprimevano un autentico grido di dolore, un pesantissimo stato di disagio personale quotidianamente alimentato da una vicenda nella quale, nonostante difficoltà spesso estreme, i Prefetti sono stati chiamati a individuare soluzioni fino a un attimo prima inesistenti, hanno adempiuto fino in fondo a quanto loro richiesto, con altissimo senso dello Stato e del dovere.

Accogliere o meno i migranti era, è, rimane, una scelta esclusiva della politica, non dei Prefetti.

Ai quali andrebbe piuttosto appuntata una medaglia sul petto per essersi dimostrati ancora una volta pronti e affidabili, persino anche, come nelle iniziative per l’accoglienza dei migranti, al di là di ogni legittima aspettativa.

Roma, 1 settembre 2018

Il Presidente di AP-Associazione Prefettizi

(Corona)”