Quanto dista Londra da Ginevra?

Anni-luce, se si parla della Convenzione internazionale sui profughi e l’asilo del 1951, approvata da 146 Paesi(ma non dai ricchissimi Stati del Golfo, Arabia Saudita in testa!) sul cui rispetto vigila l’agguerritissima Agenzia internazionale ad hoc dell‘ONU, l’Unhcr, di cui non tutti sanno che qui da noi gode di un privilegio davvero inusuale.

Ovvero, i suoi rappresentanti(i cui stipendi sono esentasse in quanto funzionari delle Nazioni Unite), in base alla nostra legge di recepimento della direttiva europea sulla protezione internazionale, hanno diritto di voto nelle Commissioni territoriali per il diritto d’asilo. Siamo cioè l’unico Paese membro della Ue in cui la figura del “controllore”(Unhcr) coincide con quella del “controllato” perché i suoi rappresentanti non solo co-decidono in prima istanza(appropriandosi così di una prerogativa regalienne dello Stato italiano) ma vantano, rispetto agli altri loro colleghi, una preparazione linguistica e giuridica nettamente superiore e a giusto titolo svolgendo il ruolo internazionale super partes di controllori. Una incongruenza normativa quest’ultima che andrebbe sanata quanto prima! Ora, occorre ribadire che la Convenzione originaria aveva ben altri scopi e non ha nulla a che vedere con le attuali, massive migrazioni di profughi economici che, nel nostro caso, si fanno naufraghi per essere soccorsi in mare, per poi presentare tutti e indistintamente domanda d’asilo, una volta salvati e giunti “forzando la mano” nel nostro territorio.

In ragione del Trattato di Dublino, siamo obbligati come Paese di primo arrivo a esaminare la loro istanza, rilasciando un permesso di soggiorno provvisorio al richiedente fino al termine dell’iter della procedura d’asilo, con possibilità di impugnare dinnanzi al giudice ordinario la eventuale decisione di diniego della Commissione territoriale competente. Ma, in generale, anche il richiedente che si ritrova soccombente all’appello(dopo non meno di due anni di permanenza sul nostro territorio) difficilmente verrà rimpatriato nel suo Paese di origine, per l’assenza di accordi bilaterali ai fini del suo “ri”-accoglimento. Molto più spesso, il non avente diritto si eclisserà nella clandestinità svolgendo lavoretti in nero, qualora riesca a sfuggire al reclutamento da parte di circuiti illegali e criminali che sfruttano il lavoro degli irregolari.

Su questa già notevole massa di finti profughi si innesta poi la questione spinosa e irrisolvibile degli overstayer(gli extracomunitari cioè che hanno un visto scaduto per soggiorno o turismo) che, obiettivamente, stando alle stime ufficiali, sono molti di più dei migranti arrivati via mare in un decennio! Per costoro, non esiste un problema che ne impedisca il respingimento verso il loro Paese di origine. Peccato, però, che una intera economia del turismo e dei servizi si regga sul lavoro precario e in nero di molte centinaia di migliaia di overstayer, non ultimo il settore delle badanti e delle collaboratrici familiari.

Di recente, Londra(sempre molto ferma nella sua politica di contrasto alla immigrazione clandestina) ha assunto una posizione sempre più netta per una riforma radicale della Convenzione di Ginevra, ritenuta ampiamente obsoleta. In tal senso, il Governo di Rishi Sunak propone di adottare una definizione più restrittiva su che cosa si intenda come Rifugiato, dato che quella contenuta nell’attuale Convenzione è largamente superata, visto che viviamo in tempi del tutto diversi rispetto a quelli del 1951. Secondo il Ministro dell’Interno inglese, Suella Braverman, occorre farla finita con questa sorta di shopping, per cui i richiedenti asilo si scelgono la loro destinazione preferita”, cosa assurda e insostenibile, per cui chi arriva con i barchini attraversando la Manica non dovrebbe avere alcun diritto a essere trattato come rifugiato.

Secondo le statistiche dell’Unhcr, 108milioni di persone sono state costrette nel solo 2022 alla migrazione forzata, nel timore di essere perseguitati per ragioni di razza, sesso e religione, o per sfuggire a guerre, carestie ed emergenze climatiche. Ora, stando alle stime del think-tank internazionale, il Centre for Policy Studies, in considerazione dell’atteggiamento assunto in materia del riconoscimento del diritto d’asilo da parte dei tribunali nazionali, che ne hanno dato nel tempo una interpretazione sempre più ampia ed estensiva, in futuro i potenziali asilanti potrebbero raggiungere il numero monstre di 780 milioni di persone! Una totale assurdità, come si vede, visto che nel 1951 i soggetti interessati aventi diritto non superava i due milioni in tutto il mondo! Per il Governo inglese questa debordante deriva ha fatto sì che al termine “persecuzione” si sia sostituito quello di “discriminazione”, per cui si è passati dalla cornice più restrittiva di “fondato timore” a quello di “credibile o plausibile” timore. Accezione quest’ultima che ha portato all’ampliamento indiscriminato del numero potenziale di richiedenti asilo.

Stando alla Braveman, non deve essere più sufficiente in futuro, per essere qualificati come potenziali rifugiati, dichiararsi gay o donna, ritenendosi soggetti come tali a “discriminazione” nel proprio Paese. Sempre stando al Ministro dell’Interno di Sua Maestà, siamo in presenza di una combinazione “tossica” per quanto riguarda il problema delle migrazioni fuori controllo in Europa, derivante dalla miscela tra un frainteso dogma del “multiculturalismo”(che legittima la pretesa dell’immigrato di non integrarsi, restando libero così di conservare la propria cultura d’origine) e il fallimento conclamato, conseguente e inevitabile, delle politiche di integrazione. In questo modo, notano i conservatori inglesi, si creano soltanto le condizioni per il successo elettorale delle destre estreme, razziste e xenofobe!

Dal 2010 il fenomeno dell’immigrazione irregolare è andato troppo avanti in maniera veloce e incontrollabile, per essere gestito in modo tale da non creare un impatto destabilizzante sulla coesione sociale, considerando che negli ultimi 25 anni il numero di immigrati che sono entrati in Europa è stato superiore a quello di tutti tempi passati! Secondo il Governo conservatore, occorre pertanto superare i timori di essere tacciati di razzismo e illiberalità, quando si propone di rivedere in senso restrittivo la Convenzione di Ginevra. Per la Braverman inoltre ci sarebbero chiari segnali che l’immigrazione illegale sia utilizzata come una forma di guerra ibrida da Stati ostili come la Russia, dato che la Gran Bretagna è in prima linea nel suo risoluto sostegno a Kiev.

Ma questo noi lo avevamo già analizzato, a proposito di immigration war: sempre più ibrida(v. il commento, VI raccolta 2023, 27 settembre 2023, www.ilcommento.it).